Il problema di mantenersi in forma o di dimagrire in tempi record attanaglia un po’ tutti in questo periodo in cui, grazie alle temperature più miti, ci liberiamo dei maglioni invernali e cominciamo ad indossare capi meno coprenti. Quel chiletto in più accumulato sui fianchi o sulla pancia infastidisce e cerchiamo di correre ai ripari in maniera quanto più rapida possibile.
Per cui, in molti cominciano ad inseguire quella smania del peso forma affidandosi ad una vasta gamma di regimi alimentari. Tra questi, da qualche tempo a questa parte è in voga il digiuno intermittente.
Cos’è e a cosa serve
E’ facile intuire che si tratta di un’abitudine alimentare che comporta un’alternanza di digiuno alla regolare alimentazione quotidiana. Non si tratta quindi di una vera e propria dieta, ma di un’organizzazione di consumazione dei pasti che impone al soggetto quando mangiare e quando no.
Il digiuno intermittente serve ad aiutare la perdita di peso nel giro di poco tempo, motivo per cui non è l’ideale a lungo termine. Dal mondo della scienza della nutrizione esistono diverse tipologie di digiuno ad intermittenza. Sicuramente il più famoso è quello dello schema 16-8. Si tratta di uno schema che divide la giornata in otto ore entro cui mangiare, e nelle restanti dodici in cui non bisogna toccare cibo. In pratica si salta la colazione per concedersi solo il pranzo e la cena. Per maggiori informazioni visita il sito di Matteo Ianna.
Un’altra tipologia di digiuno è quello dei giorni alterni, che prevede la riduzione delle calorie ad un massimo di 500 per due giorni a settimana. È un’alternativa valida purché questi due giorni di ferrea alimentazione non siano consecutivi.
Come influisce sul nostro organismo
Nel cambiare completamente le nostre abitudini, l’organismo si vede coinvolto in un restringimento calorico che influisce su tutto l’apparato. In particolar modo, l’intermittenza va ad influenzare gli ormoni e il loro equilibrio, in modo tale che il corpo attinga alle riserve di grassi, bruciandoli.
Motivo per cui, sembra che un digiuno intermittente possa rendere più agevole la sensibilità insulinica, in particolare per coloro che si sottopongono a regolare esercizio fisico. In tal modo, coloro che auspicano alla perdita di peso, avranno il livello di insulina nel sangue più basso, e il corpo tenderà a bruciare i grassi in maniera più facile. Secondo alcuni studi scientifici infatti, il peso corporeo è strettamente correlato all’insulina: dunque, se si riducono i livelli di zucchero nel sangue il fisico non tenderà ad accumulare grassi.
Un altro beneficio del digiuno ad intermittenza concerne l’aumento della secrezione dell’ormone della crescita. Questo perché il processo di sintesi proteica viene accelerato, utilizzando i grassi disponibili come massima risorsa energetica. La qual cosa, vuol dire che bruciando grassi aumenta la massa muscolare più velocemente. Non a caso il GH (ormone della crescita) è assunto artificialmente da coloro che praticano body building per raggiungere prima gli obiettivi di ispessimento muscolare.
Inoltre, stando ad alcuni studi, evitare il cibo a fasce d’ora intermittenti attiva l’autofagia, così che il corpo espella le cellule danneggiate e ne rigeneri delle nuove.
Come favorisce la perdita di peso?
Ovviamente tutti si domandano come può un’abitudine alimentare simile aiutare nella perdita di peso. Considerando un regime alimentare povero di grassi e ipocalorico, saltare i pasti a fasce d’ora stabilite, aiuta l’organismo ad attingere dalle riserve che ha accumulato con il cibo ingerito, consumando quindi i grassi presenti nel corpo.
Secondo alcuni studi, inoltre, il digiuno intermittente aiuta così tanto l’organismo da prevenire il diabete di tipi due, oltre a velocizzare anche il metabolismo (punto questo di fondamentale importanza per il dimagrimento).
Infine, combinando la pratica dietetica con regolare esercizio fisico la perdita di peso viene accelerata rispetto ad un comune dimagrimento da semplice allenamento.